"...se provate mai l'acqua dolce dal lago di Vrana, avete ritornato ad esso, per sicuro…"

Anche se non possono essere classificati come parte del patrimonio naturale di queste isole, sicuramente completano la loro unicità.

Solo osservando a volo d'uccello dalla cima di un'isola o da un aereo si può in qualche modo percepire l'area ricoperta dai muretti a secco.

Viene subito da chiedersi chi li ha costruiti e perché differiscono per forma, altezza e scopo?

Uno dei motivi è prevenire l'erosione del suolo (lavaggio della pioggia) e realizzare giardini terrazzati e uliveti. L'esempio più evidente di questi muretti a secco sono quelli che circondano la città di Cherso.

Il secondo motivo era ripulire lo scarso suolo dell'isola dalle pietre. Le pietre venivano solitamente ammucchiate su un mucchio al centro del terreno, o in un punto dove altrimenti sarebbe stato impossibile scavare a causa di una base di pietra. In questo modo, con il passare del tempo, alcuni dei muretti a secco si trasformarono in grandi cumuli di pietra alti diversi metri.

I muretti a secco venivano eretti anche come mezzo di divisione dei terreni, ad esempio quando si trasmetteva di padre in figlio, o per la vendita dei terreni.

Sul versante orientale di Cherso, attorno a Belej e Orlec, su aree quasi completamente spoglie, furono eretti alti muretti a secco, talvolta più alti di un uomo, che avevano lo scopo, tra l'altro, di riparare le pecore dal forte vento di bora.

Per non distruggere questo lavoro millenario dei diligenti isolani, non demoliamo i muretti a secco!